giovedì 6 febbraio 2014

Quello che non ho visto di Philip Seymour Hoffman

Attenzione, lo dico in anticipo: se siete estimatori rigorosi di Philip Seymour Hoffman o cineasti frustrati dalla vita, tristi e acidi come l'urina di in eroinomane, beh allora andate a leggere il blog dei gatti che si fanno le selfie. Qui oggi non celebro la sua immensa carriera, ma lo incastono nei miei ricordi, lo rendo immortale, ci gioco.
Che questo fosse un blog autoreverenziale l'avevate già capito.



Comunque cinefili non ne abbiate a male, anzi, siate allegri perchè in questo post citerò le sue 3 migliori interpretazioni.
Che purtroppo mi son persa.
Ma state buoni che ci son dei buoni motivi e dei cenni di ravvedimento da parte della sottoscritta.

Leggenda narra di tempi sconosciuti in cui con una tessera Blockbuster si poteva noleggiare qualsiasi porcata avessero messo su DVD. Eccetto i porno.
Potevi comprare qualsiasi genere alimentare al limite della legalità, ma niente porno. Al massimo soft core.
Io noleggiai "Truman Capote - A sangue freddo" e proposi alla mia migliore amica, La Fra, di guardarcelo insieme per non fare sempre la solita figura di quelle che poi non guardano le produzioni holliwoodiane da Oscar. Dopo nemmeno 32 minuti La Fra ribattezzò il capolavoro di Miller  "Dobbiamo per forza vederci 'sta minchiata?".
Per carità, pensai, irritare l'unica amica che mi ritrovo in questo buio 2006 non mi sembra una gran furbata. 32 minuti di Philip Seymour Hoffman. Lui che interpreta Truman Capote, io che spiego alLa contrariata Fra che si tratta di un personaggio molto complesso, lo scrittore famoso per "Colazione da Tiffany", quello che recitò in "Invito a cena con delitto" (quello sì che era un film, convenimmo), della storia sanguinosa della povera famiglia Clutter massacrati da individui freddi e ignobili su cui Truman Capote avrebbe scritto il suo capolavoro "A sangue freddo", per l'appunto, che allo stesso tempo lo avrebbe prosciugato e portato alla deriva.
Niente. Solo uno sguardo del tipo "Mi stai coglionando ?".
Stoppammo il dvd.
Niente Seymour Hoffman. Lui avrebbe vinto l'Oscar per quel maledetto film, io vinsi la grande, solida, infinita, amicizia delLa Fra (che mi garantì anni di visioni di film peggiori, alcuni per intero come "Baciami ancora"e "Sex and the city". Che dire, si peggiora invecchiando.).
Dopo 8 anni noi siamo ancora qui, lui no. Tiè. 1 a 0 per me.

Ma il buon Philip è sopravvissuto più della storia con il mio ex.
L'inizio della fine fu sancito da un film di Hoffman, uno dei più belli, credo, "I Love Radio Rock".
Mi echeggiano ancora nelle orecchie le parole di richiesta di Lui, l'Ex, che mi chiede, in un misto di speranza, rassegnazione e amore, di guardarlo insieme. Ma io no, niente, trincerata dietro a milioni di "no, magari non mi piace", "non oggi, forse domani sera". Scuse. Paura. Rifiuto.
Domani sera che non venne mai, dvd che prese il largo in uno degli scatoloni pieno di ricordi di 8 anni passati insieme. Era un film sul rock, sull'Inghilterra, uno di quei film di cui mi sarei sicuramente innamorata ma che ora sicuramente e ancora più caparbiamente mi rifiuterò di vedere, perchè certi cassetti si devono chiudere a chiave e non tentare di aprire mai più.
Mi si stringe il cuore a pensarlo, mi sanguinano gli occhi a scriverlo.
 E quindi sì, stavolta hai vinto tu, Phil, 1 a 1 pari.

E poi c'è quel film che mi vergogno a confessare di non aver mai visto. Ma che in fatto di cinema io abbia gusti da coprofagi l'avevate capito a "Baciami ancora". Beh, sì, non ho mai e ripeto MAI visto "Il grande Lebowski".
Se la vostra faccia in questo istante è simile alla mia quando inspiegabilmente davanti in me in posta non trovo nessuno, nemmeno l'ombra di un anziano annoiato, allora sappiate che è la stessa che ha fatto il mio attuale ragazzo davanti a questa confessione.
Lui, l'Attuale, chiamiamolo così, è inorridito davanti a questa drammatica verità.
Cominciata così,  elencando una serie di film che, a detta sua, "dai Fede sei una sfigata se non li hai mai visti":
L'Attuale: "2001: odissea nello spazio"
Io: "No"
L'Attuale: "Ok.... "Arancia Meccanica"
Io: "No"
L'Attuale (visibilmente in imbarazzo per la mia palese ignoranza): "Pulp Fiction"
Io: "Ehhhh... quasi... cioè ho provato a guardarlo, ma a pezzi ....no? cioè non tutto ... ma comunque, dai, un po'... "
L'Attuale: "Vabbè, "Il grande Lebowski"
Io:".... no"
Ok, faccio ammenda. Lo schifo di queste dolorose ammissioni turba anche me. Sta di fatto che partirà una massiccia rieducazione cinematografica e penso che, dato il momento celebrativo, "Il grande Lebowski" sia il prossimo candidato. Quindi, caro buon vecchio ciccione biondo, la finiamo pari. Io vedrò un tuo film. Tu creerai un nuovo, bellissimo ricordo.

Lezione di oggi: andate più spesso al cinema. Con gli amici, con le vostre fidanzate o i vostri toy boy di oggi che un domani, forse, saranno ex. E poi, magari, andateci pure da soli. Ma non in quelli zozzi. Ma se ci andate, state attenti.