mercoledì 6 maggio 2015

Pillole di morte: caro amico duca di Buckingham

Puntata serale di pillole di morte dove vi racconto l'infame storia dei miei due infami inglesi preferiti:
Henry Stafford, secondo duca di Buckingham e Edward Stafford, suo figlio e successore.

Immaginatevi su un divano, spaparanzati comodi assieme ad un amico, mentre vi state guardando la terza puntata del vostro serial preferito. Pensate al giuramento che avete fatto: "nessuno dei due guarderà una puntata senza l'altro, niente anticipazioni, uniti nel destino della inconsapevolezza, assolutamente niente SPOILER". 
Eccovi lì, uno di fianco all'altro, la terza puntata sta per finire quando, all'improvviso, un assassino spuntato da un antro buio accoltella a morte la moglie /fratello/miglior amico del protagonista. 
Ecco.
Ci siete? Avete in mente la scena? Ora immaginate che il vostro amico vi guardi mentre siete a bocca aperta per lo stupore e la mancanza di una bestemmia appropriata sulla punta della lingua. 
Ecco.
In quel preciso istante il vostro amico vi appoggerà una mano sulla spalla e vi dirà: "See, se ti ha stupito questo figurati quando scoprirai che l'assassino è il suo gemello malvagio che ha sempre vissuto a Vertemate con Minoprio".
La sensazione è quella della pugnalata alla schiena o, se preferite, quella del cervello ghiacciato mentre ti stai mordendo un ghiacciolo. 

Non disperate, pensate a quel povero storpio del mio amico Riccardo III d'Inghilterra quando seppe che il suo fidato amico Henry si stava preparando ad attaccarlo. Avevano condiviso un sacco di cose insieme: avevano messo i principini nella Torre di Londra dalla quale mai uscirono, insieme li dichiararono illegittimi, immagino si prendessero per mano fischiettando madrigali simili a "I can't smile without you" di Barry Manilow. Poi, appena avuto un momento libero, Henry pensò bene di voltar gabbana e parteggiare per il rivale di Riccardo, Enrico di Richmond (il futuro Enrico VII Tudor), ma gli andò male, il re ottenne la sua testa, anche se non gli servì a molto: Enrico Tudor vinse comunque poco dopo. 
Anche a Riccardo venne il mal di testa da ghiacciolo, ma molto più acuto del vostro.




Ora, so che vi ho lasciato sbigottiti sul divano, ma vi spiego perché vi ho trascinato in mezzo ai duchi di Buckingham.
Il figlio del caro Henry, Edward, non se la cavò meglio del padre. A legger quello che scrive Scarisbrick, un mio caro amico storico, Eddie era uno smargiasso che non stava attento alle parole. Se ne andava bel bello in giro dicendo che avrebbe fatto al re quello che suo padre avrebbe voluto fare a Riccardo III: inginocchiarsi innanzi a lui per poi pugnalarlo. Tronfio e sgraziato, se ne andava qua e là a dire che esisteva una profezia per cui egli un giorno sarebbe stato re. Non fu molto furbo, soprattutto pensando che fu suddito di quel ragazzone per nulla permaloso di Enrico VIII, che per tutta risposta gli staccò la testa da quel collo da fagiano che si ritrovava.

Ora, non dico che dobbiate staccare la testa al vostro amico linguacciuto. 
Vi suggerisco solo di chiedervi se di fianco a voi sieda un amico o un duca di Buckingham.

La lezione di oggi è che su quel divano l'unica persona di cui vi potete fidare siete voi. 
O, nel mio caso, della mia migliore amica che non ha nemmeno idea di cosa sia lo spoileraggio e mi ha permesso la visione al cardiopalma di Broadchurch. 



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