venerdì 8 marzo 2013

Mozart e Salieri: di una storia di disinformazione.

Ogni tanto trovo il coraggio di affrontare la mia carta d'identità. Dolorosamente sbircio la foto dove sembro una no-global appena tornata da Genova e do una rapida occhiata alla mia data di nascita.
Poche pippe, ho 30 anni. E a 30 già sapete che sognavo: un marito passivo, un marmocchio in pancia e un lavoro retribuito (pensare che la scala degli aggettivi riguardanti il lavoro son passati da "dei miei sogni", "gratificante", "ben retribuito" a "retribuito"). A 30 anni già sapete la mia condizione: un bel tipo con cui esco, colite a manetta, e, forse, un lavoro.
Niente male. Ma a 30 anni ho cominciato a pensare anche ad altro visto che nella mia vita da 20enne ho pensato solo a studiare sul serio e a progettare un futuro sentimentale che ci si è sbriciolato nelle mani dopo solo un mese dai miei 30. Mi son guardata intorno sviluppando la sindrome di Fantozzi sotto elezioni. Febbrilmente eccitata dalla mobilitazione generale elettiva, mi son letta programmi, riso a crepapelle leggendo la lettera per il famigerato rimborso IMU ("Guarda, 'fanculo, i soldi piuttosto glieli metto io ma op op a votare PDL") e mi sono pacificamente rassegnata a votare.
 
Mai avrei immaginato, a 30 anni, di venire minacciata. E non giriamoci intorno.
All'indomani della stracciante vittoria del M5S, mentre addetti delle pulizie delle principali sedi PD italiane si preoccupavano di smandibolare gli sconcertati rappresentanti di lista, elettori, simpatizzanti e vecchi di passaggio, io m'interrogavo.
 
La prima lite con uno del M5S risale a questa stramaledetta estate che ribattezzerò "l'estate dei lunghi coltelli", quando un accolito grillino mi riempiva la testa di "piattaforme liquide", di "Ma se non voti quello, cosa voti?", "Ah, se vuoi che il paese vada in rovina". Chiaro, Federica, una ragazza sui 30, disoccupata, che legge gialli di Agatha Christie fa parte del "gomblotto" per mandare in rovina il paese. Chiudete le edicole, abbattete le sedi dei principali quotidiani, fermate la caccia, l'abbiamo trovata!
 
Di liti e incomprensioni politiche ne ho avute tante nella mia vita: da quando mi presentai nel 1995 ad una Festa dell'Unità con la spilletta di Berlusconi per manifestare contro il malcostume della polenta fredda, al mio primo e unico raduno marxista-leninista dove non capì una beneamata fava ma mi sentì partecipe di qualcosa, dal famigerato giorno di quell'estate del 2001 dove piansi il morto sbagliato al giorno in cui vidi mio padre disperato per la situazione politica italiana. Ma mai ho fomentato odio, mai fatto minacce, mai sprangato nessuno. Ho solo fatto domande, posto obiezioni, ridicolizzato Berlusconi (chi non l'ha mai fatto?) e sbattuto i pugni sul tavolo imprecando contro ogni De Gregorio che mangiava nel mio piatto.
Così eccoci al post 25 febbraio. Un New World Order che cresce e che non da sicurezza.
Forse siamo assuefatti da anni di politica stagnante, una vera palude di mostri acquatici e ora abbiamo paura di questi strani uccelli acquatici ammaestrati. E lo ammetto, sono un essere ignobile amante della carta stampata, adepta di Montanelli, incuriosita da Maltese e Sabatini, leggo i giornali. E diffondo quello che leggo, cerco confronti, mi faccio risate. Come facevo con le magagne alla Berlusconi, le lacrime per la politica alla Cameron, l'odio degenerante per Gamberini e Alfano.
Ed ecco che conosco lo squadrone. Sberleffi, spiate, umiliazioni. E velatissime (nemmeno tanto) minacce. E l'accusa: porti disinformazione.
 
 
 
Recentemente mi sono riguardata in tv "Amadeus"di Milos Forman. In breve: Mozart viene umiliato e avvelenato da Salieri che troppo tardi riconosce il valore e il genio di Mozart, lo invidia e lo fa impazzire. Il mediocre Salieri scredita il nuovo che avanza, costruisce intorno a lui trappole, lo umilia. Mozart soccombe ma il suo genio vince. Salieri sarà troppo scarsamente ricordato.
 
Mio Dio, sono forse un Salieri? Non riconosco il vero valore di tutti questi piccoli grilli che friniscono insieme? Devo inchinarmi al genio di Mozart e soccombere? Tacere in nome del genio.
 
Ma va là.
 
La disinformazione ha radici lontane, fu Puskin a mettere in giro la voce che Salieri, invidioso e ottuso, avvelenasse fino alla morte il povero Mozart. Voce sulla quale Forman ha basato il suo film e vinto 8 oscar.
Nella realtà i rapporti tra i due compositori furono cordiali, magari di facciata, ma ben lontani dai toni drammatici e da tragedia greca che hanno assunto man mano che la storia ha fatto il suo corso.
Quindi sì, Mozart è morto, non si sa nemmeno di preciso di cosa. Ma non fu certo Salieri ad ammazzarlo.
 
Tirando le somme: se volete darmi del Salieri, urlate al complotto, mi minacciate di voler diffondere amenità e falsità per screditare il vostro Mozart, ricordate che era solo disinformazione. Io sono Salieri e critico il vostro Mozart come e quando voglio senza per questo avvelenarlo. Esattamente come faceva Mozart criticando Salieri.
 
Piccolo inciso: a me le minacce piacciono solo nei film con Eddie Murphy, dove le frasi "non te la faccio passare liscia" o "ti stai infilando in un brutto vicolo cieco"le recita il solito energumeno scemo che sa solo minacciare.
 
 
 
 

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