martedì 10 aprile 2012

Jeans stretti e Belle donne.

In questo periodo la vita mi ha ricordato che tra poco tempo sarà estate. L'estate è la cosa che più si avvicina all'idea di morte nella mia mente. Per una taglia 46, a cui già ad inizio aprile stringono i jeans, l'idea dell'arrivo dell'estate è paragonabile alla morte di Di Caprio in Titanic: lenta, straziante ed inutile.
Mentre dolorosamente guardo i miei jeans trasformarsi da amici leali a nemici giurati, mi domando quand'è che ho cominciato letteralmente a Morirci dentro. Ho come un flash, realizzo che se solo dimezzassi l'entrate alcoliche il mio colon ed il mio fegato ringrazierebbero commossi. E i miei jeans tornerebbero ad amarmi disnteressatamente. Ma privilegio il senso di Vuoto Esistenziale. Lui ha bisogno di alcool.
Ho sempre desiderato essere bella, troppo bella (citazione colta dal capolavoro cinematografico "Troppo Belli" "A volte nelle città italiane, nascono e crescono dei ragazzi... troppo belli!", dopo "Alex l'Ariete", una vera perla.) purtroppo il buon Dio e le preghiere di mia nonna affinchè assomigliassi alla parte di famiglia più brutta, hanno fatto sì che il mio desiderio restasse inesaudito. Oltre ad un mento degno di Tutankhamen e i capelli stopposi protagonisti di ogni pessima pubblicità della Garnier vanto anche i difetti peggiori della parte di famiglia più bella, tipo i fianchi di Bud Spencer o le dita a salsicciotto.
Ma spesso esser belle non serve, se non ad avere milioni di fans, far cadere ai propri piedi letterati e principi di ogni paese, guadagnare miliardi e avere quintalate di bellissimi vestiti e gioielli. La Bella Otero, al secolo Augustina Otero Iglesias, era una sorta di soubrette-attrice-ballerina-strappona che visse a cavallo tra 1800 e 1900. E non furono le uniche cose che a mio dire cavalcò. La sua proverbiale bellezza faceva cadere schiere di nobili ai suoi piedi: Edoardo VII d'Inghilterra, Alberto I di Monaco e i reali di Spagna e Serbia. Sulla forma dei suoi seni pare abbiano modellato le cupole dell'Hotel Carlton di Cannes. Se vi capitasse di vedere una foto dell'Hotel intuireste che quelle tette nell'immaginario del 1912 dovevano misurare all'incirca un metro, un metro e 70. Nella realtà fotografica sembra avere due seni normalissimi. Insomma, non per vantarmi ma se avessero preso a modello le mie quell'Hotel vanterebbe due centri congressi soppalcati.
Fatto sta che la Bella Otero ammonticchiò una fortuna pari a 25 milioni di dollari e visse fino a 97 anni. Tutte le fortune, direte voi.
Esser belle NON vuol dire necessariamente avere un cervello. 25 milioni di dollari la cara Otero se li sputtanò tutti in breve tempo. Morì povera, poverissssssima nel 1965. Calcolando che il suo ritiro dalle scene avvene poco dopo la prima guerra mondiale, la Bella Otero visse parecchi anni da indigente.
La lezione di oggi è ovvia.
Sarai stata pure figa, ma il buon senso non te lo danno con le tette.



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