mercoledì 22 febbraio 2012

La rosa bianca, i pericoli della cistifellea e una madre devota.

Per un momento, breve ma necessario, torno seria per ricordare che esattamente 69 anni fa perdeva la vita Sophie Scholl, attivista nel gruppo di resistenza non violenta al regime nazista detto "Rosa Bianca".
Fu arrestata, processata ed infine ghigliottinata insieme al fratello Hans e all'amico Christoph Probst. Aveva tentato di resistere a quella macchina micidiale dai mille tentacoli che era il nazismo. Curiosa la scelta della ghigliottina, fa tanto "Fine Ancien Regime".

Dopo una parentesi seria il morto più glamour di oggi è il signor Andrew Warhola jr, il mite e contenuto Andy Warhol.
Il povero Andy morì il 22 febbraio 1987 dopo un intervento fallito alla cistifellea. Poliedrico, snob, magro da far paura, Andy si distinse in campo artistico propinandoci barattoli di zuppe e ripetizioni allucinanti delle stesse facce in technicolor. La cosa più debilitante che affrontò non fu il tentato omicidio da parte della Solanas, una frequentatrice della Factory, nel 1968, ma la pericolosa ammirazione che nutriva per Loredana Bertè. Memorabili i suoi cortometraggi, "Blow Job" sono 35 minuti di espressioni facciali di un uomo che riceve un pompino.
Andy è morto alle 5:45 del mattino, sedato ed incosciente, un'esperienza non insolita per lui. Se fosse morto nel 1968 per mano di quella pazza della Solanas (la cara malata di mente tentò poi di vendere la sceneggiatura del fattaccio allo stesso Warhol: immaginate la sua faccia) nessuno se lo sarebbe filato più di tanto: due giorni dopo infatti spararono a Bob Kennedy (e non fu la Solanas).

Concluderei con una piccola chicca tardo antica. Costantino VI, imperatore bizantino dell'VIII secolo, aveva una mammina premurosa di nome Irene (il cui nome significa "Pace"). Alla mammina piaceva il potere e amava suo figlio quasi quanto il trapano dei vicini alle 7 della mattina di domenica. La cara Irene tentò in ogni modo di screditare il figlio agli occhi del popolo: gli fece accecare un sacco di gente simpatica e un paio di zii, lo fece divorziare (tipico di qualsiasi suocera), provò pure ad ammazzarlo ma nulla, sempre lì, Costantino aveva una pellaccia durissima. immagino la frustrazione di mamma Irene: tenti di ammazzare e svilire tuo figlio ma niente. Tipico di qualsiasi buona madre. Poi, un giorno di agosto del 797 Irene ci riuscì. Ci riuscì talmente bene che decise di farlo in grande stile: catturato sulla sponda asiatica, il povero Costa fu portato a Costantinopoli nella stessa sala di palazzo dove aveva ricevuto il battesimo e lì fu accecato. Morì per le ustioni riportate.
La lezione di oggi è dunque che i figli so' piezz 'e core, certe madri piezz 'emmerda.

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