martedì 11 settembre 2012

Difficile da Gestire

Capita nella vita di tutti un momento in cui le certezze si sgretolano. Sì, il mio male di vivere è sempre lì, in caso non si noti. 
Capita anche che mentre si ascolta (Sittin' on) The Dock of the Bay ci si ricordi di Otis e della sua prematura morte. E capita, per finire, che un amico ti contraddica: "No, Otis Redding mica è morto. Ma va là. No, era il famoso jazzista che aspettavano i Commitments". MMM.
E via che la vita ti porta su Wikipedia a controllare.
No no. Otis Redding è morto. Era Wilson Pickett, quello dei Commitments. Ed è morto pure lui.
 
Il povero Otis è morto nelle fredde acque del Lago Monona in Wisconsin, nel 1967. Aveva 26 anni. Cristo, aggiungo.  A forza di ascoltare (Sittin' on ) The Dock of the Bay uno pensa che Otis fosse un romanticone. Otis Redding era uno con i controcazzi, diciamolo, a 26 anni aveva già due figli, una partecipazione al festival pop di Monterey dove gli artisti R&B e Soul erano benvenuti come i Judas Priest ad un ritrovo cattolico in Val Pusteria.
Ma lui ce la fece, in soli 7 anni d'attività incise nelle menti di chi lo ascoltò quel suo urlo, quella sua voce che a me piace ascoltare in "Hard to Handle", difficile da gestire. Mentre i morti di figa miei coetanei ammaliano e abbracciano le proprie donniciuole al suono di "I've been loving you for too long", si guardano negli occhi probabilmente pensando "Tatona sei unica" o qualche altra cagata del genere, io mi ascolto Otis che smania per spassarsela con la solita squinzietta di turno vantandosi di essere un uomo di grande esperienza e che le parole stanno a zero, contano i fatti. Lui è uno difficile da gestire, da trattenere. Lui si butta in tutto quello che fa. Sì, anche in lago con un aereo, ma questo è un altro conto. E aveva 26 anni.
Io, noi, che di anni ne abbiamo 30, chi più chi poco meno, siamo difficili da gestire. Ma nel senso opposto. Abbiamo paura di buttarci, di vivere e paradossalmente anche dell'amore. C'è chi vive in campane di vetro per anni, chi ha il cuore ancora troppo rotto e chi semplicemente non sa chi è.  A 20 anni spacchi il mondo e a 30 vuoi tornare indietro. Finalmente puoi avere quello che vuoi. Ma hai fegato per gestirlo?
E' come sognare un bagno in mare per anni, riuscire ad arrivare alla spiaggia, mettere un piede nell'acqua e rinunciare perché è troppo fredda.
 
Beh, Otis. Spero che quella tu te la sia portata a letto sul serio. Magari l'hai convinta. Tifo retroattivamente per te.
 
La lezione di oggi: Il tempo ci rema contro. Una volta a 26 anni eri un uomo fatto e finito. Ora a 30 siamo ancora soli. Forse siamo troppo difficili da gestire?

 
 
 
 
 
 
 

 

1 commento:

  1. si, e' stupefacente come in pochi anni di carriera sia diventato un simbolo e icona del rithm and blues. Una stupenda canzone, oltre alle tante altre, per me certamente la preferita e' Cigarettes and Coffee, semplicemente stupenda. Questa e' musica, poi naturalmente ci sono i buzzurri a cui puo' piacere Vamos a la Playa di quei 2 dementi che portavano una calza di un colore e l'altra dell'altro.

    RispondiElimina